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Visualizzazione dei post da aprile 3, 2022

SER CIAPPELLETTO

  Convenevole cosa è, carissime donne, che ciascuna cosa la quale l’uomo fa, dall’ammirabile e santo nome di Colui il quale di tutte fu facitore le déa principio; per che, dovendo io al nostro novellare, sí come primo, dare cominciamento, intendo da una delle sue maravigliose cose incominciare, acciò che, quella udita, la nostra speranza in lui si come in cosa impermutabile si fermi, e sempre sia da noi il suo nome lodato. Manifesta cosa è che, sí come le cose temporali tutte sono transitorie e mortali, cosí in sé e fuor di sé esser piene di noia, d’angoscia e di fatica, e ad infiniti pericoli soggiacere; alle quali senza niun fallo né potremmo noi, che viviamo mescolati in esse e che siamo parte d’esse, durare né ripararci, se spezial  [p.  28   modifica ] grazia di Dio forza ed avvedimento non ci prestasse. La quale a noi ed in noi non è da credere che per alcun nostro merito discenda, ma dalla sua propria benignitá mossa e da’ prieghi di coloro impetrata che, sí come noi siamo, furo

COMPITO PER IL 21 APRILE (con mia traduzione)

Oltre allo studio di tutti i materiali inerenti a Plauto/Terenzio (per interrogazione stile Dante e Boccaccio), tradurre fino al labor limae ( interlineare, riordino) la seguente  fabula, tratta dal IV libro. Sempre per l'interrogazione, preparare una breve analisi, che leggerete se sarete interrogati, concepita come il modello con citazioni utilizzato per un personaggio delle favole. Il titolo dell'analisi è: "Gli apologhi di Fedro rispecchiano una visione negativa dei rapporti sociali". Apprezzerò in particolare il riferimento a più fabulae . Lunghezza minima: 500 parole.  IV, 81 Plus esse in uno saepe quam in turba boni Spesso, uno vale più di molti Plus esse in uno saepe quam in turba boni narratione posteris tradam brevi. Quidam decedens tres reliquit filias, unam formosam et oculis venantem viros, at alteram lanificam et frugi rusticam, devotam vino tertiam et turpissimam. Harum autem matrem fecit heredem

CIRCOLO SCIPIONICO - LAVORO ASSEGNATO A GRUPPI

DOMANDE 1) Quando inizia a esistere un circolo scipionico  e chi ne fa parte? 2) Che tipo cultura elabora il cosiddetto circolo scipionico ? 3) Quali sono i capisaldi di questa cultura  e quanto vi è, in essa, di romano  e di greco ? MATERIALI  DUE LIBRI DI TESTO ( Nova Opera  e De te fabula narratur MATERIALE RIPORTATO SOTTO La conquista del bacino del Mediterraneo diffonde ulteriormente la conoscenza della cultura greca nella classe altolocata e colta della società romana. L'arrivo in città dello storico greco Polibio (ca 202-120 a.C.) come ostaggio e, in seguito, del filosofo Panezio (185-110 a.C.) di Rodi è un fatto determinante, perché vivono entrambi in stretta familiarità nella casa degli Scipioni. Scipione l'Emiliano, Lelio, Lucilio, Rutilio Rufo e altri formano un gruppo culturale filoellenico, il cosiddetto circolo degli Scipioni, al quale si oppone fermamente Catone, contrario a ogni innovazione in difesa della severa tradizione degli antenati. Si realizza la necessi