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Visualizzazione dei post da febbraio 12, 2023

COMPITO PER MERCOLEDI' 22 - OVIDIO E CICERONE

 OVIDIO - LIBRO VI: FILOMELA E PROCNE Peragit dum talia Procne, ad matrem veniebat Itys; quid possit, ab illo                             620 admonita est oculisque tuens inmitibus 'a! quam es similis patri!' dixit nec plura locuta triste parat facinus tacitaque exaestuat ira. Ut tamen accessit natus matrique salutem attulit et parvis adduxit colla lacertis                                         625 mixtaque blanditiis puerilibus oscula iunxit, mota quidem est genetrix, infractaque constitit ira invitique oculi lacrimis maduere coactis; sed simul ex nimia mentem pietate labare sensit, ab hoc iterum est ad vultus versa sororis                        630 inque vicem spectans ambos 'cur admovet' inquit 'alter blanditias, rapta silet altera lingua? quam vocat hic matrem, cur non vocat illa sororem? cui sis nupta, vide, Pandione nata, marito! degeneras! scelus est pietas in coniuge Tereo.'                         635 Nec mora, traxit Ityn, veluti Gangetica cervae l

LEZIONE DEL 15 FEBBRAIO DA OVIDIO A VINDICES

Nel libro VI delle Metamorfosi di Ovidio si trova il mito di Procne, Tereo e Filomela, i cui temi conduttori sono tradimento e vendetta.  Dopo una sintesi della vicenda nel suo insieme, riporto la parte conclusiva dell'episodio, vv. 571-674,   nella traduzione di G. Paduano (Zanichelli) e il testo ovidiano relativo al massacro di Iti da parte di Procne e Filomela. Procne, figlia di Pandione re di Atene, sposa Tereo, re di Tracia. Procne ha nostalgia di sua sorella Filomela, e prega il marito di andare a prenderla ad Atene. Ma Tereo si innamora della cognata e la violenta; poi per assicurarsi il suo silenzio le taglia la lingua. A un anno di distanza dall'evento,  Filomela è prigioniera ed è stata resa muta. Escogita allora una trovata:   ricama su una tela  la violenza che ha subito. Un’ancella consegna la tela a Procne, che vi legge quanto è accaduto, come in un libro. Allora Procne si reca alla capanna dove è custodita Filomela e la porta via con sé. Le due sorelle sono pro

DOMANDE PER ESERCITARSI IN VISTA DELLA VERIFICA del 15 febbraio

  1)   Da che cosa deriva l'interesse umanista e rinascimentale per la  morale  e quali forme assume?   (nella risposta non bisogna utilizzare preamboli, ad esempio NON BISOGNA RIPRENDERE la domanda, ma passare subito al contenuto essenziale)   5 righe 15' Ecco la parte di dispensa che consente di dare la risposta: Natura è ovunque, dentro e fuori di noi, quindi l’imperativo categorico di comprenderla rientra nella sfera delle azioni morali , azioni che possono indirizzare e guidare il modo di stare al mondo di singoli e collettività. Agli umanisti, come a seguire ai rinascimentali, la morale interessa molto. In questo nessuna differenza tra loro e nemmeno rispetto agli antichi. L’ossessione dei boni viri si manifesta peculiarmente negli scritti politici di Cicerone, e continua a essere un interesse privilegiato anche nei secoli che seguono il medioevo. Si  tratta per esempio di convincersi, di trovare prove convincenti, del fatto che attraverso lo studio e la conoscenza si