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Visualizzazione dei post da marzo 27, 2022

COMPITO PER IL 7 - FEDRO

  Realizzare la traduzione con riordino   (in classe labor limae , come la volta scorsa). Scegliete, fra tutte le favole tradotte sinora, un personaggio da delineare con le sue caratteristiche comportamentali usando la tecnica della citazione in latino. Esemplifico sfruttando questa favola.  MODELLO La noctua,  descritta nella XVI favola del III libro della raccolta di Fedro, è un animale notturno, solito durante il giorno capere somnum  nella cavità di un albero ( cavo ramo ). Nella favola si rivolge dapprima cortesemente (il verbo usato è rogare ) alla sua antagonista (la cicada ), al fine di ottenere che la lasci riposare, ma di fronte alla protervia di costei, che inizia a cantare ancora più forte ( multo validius clamare ) decide di tenderle un trabocchetto ( fallacia ), grazie al quale la uccide ( dedit leto ). La civetta, dunque, viene descritta dapprima come benintenzionata  e provvista di umanità   (a rilevarlo è la morale espressa ai primi versi, compare la parola  humanitati

RIASSUNTI DA REALIZZARE PER IL 4 APRILE - INTRODUZIONE I GIORNATA DECAMERON - LA PESTE

  Come da modello proposto in classe, che qui sotto riproduco a beneficio degli assenti, dovrete SCRIVERE LA  VERSIONE B , saper RIPRODURRE A VOCE la  VERSIONE A . Il modello è realizzato sul testo che precede immediatamente ( e che riporto)  quello che incollo come lavoro per lunedì. Utilizzo come fonte wikisource. Dico adunque che giá erano gli anni della fruttifera Incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di  milletrecentoquarantotto, quando nell’egregia cittá di Firenze, oltre ad ogni altra italica nobilissima, pervenne la mortifera pestilenza, la quale o per operazion de’ corpi superiori o per le nostre inique opere da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali, alquanti anni davanti nelle parti orientali incominciata, quelle d’innumerabile quantitá di viventi avendo private, senza ristare d’un luogo in uno altro continuandosi, inverso l’Occidente miserabilmente s’era ampliata. Ed in quella non valendo alcun senno né umano provvedimento, per lo qual

BOCCACCIO - DIDATTICA CAPOVOLTA PER IL PRIMO APRILE

INTRODUZIONE DUE MONDI REALI PER LETTORI PROTAGONISTI Il Decameron di Boccaccio è un'altra opera, come già la Divina commedia di Dante (tra parentesi, i due scrittori non si sono conosciuti di persona, anche se Boccaccio nasce nel 1313, e l'Alighieri è ancora vivo fino al 1321) che richiede a chi legge una totale disposizione all'abbandono. Per cominciare delle riserve mentali. Non è facile non averne, soprattutto quando si sia stati  abituati a stabilire due categorie più o meno opposte: le letture d'obbligo e quelle da divertimento o da piacere.   Divina commedia   e Decameron sono straordinari, nel senso proprio di extra ordinari , proprio perché possono essere letti e compresi fuori da qualsiasi preliminare categorizzazione, possono essere goduti di per sé in quanto forme date di intuizioni artistiche del mondo. Il mondo della Commedia , il mondo del Decameron , sono espressioni che si utilizzano comunemente e che vorrei cercare di rendere ora pregnanti. Inizio d

COMPITI PER LA LEZIONE DI LATINO 31 MARZO - DIDATTICA CAPOVOLTA (con vostro labor limae)

Lavoro (casa/classe) su Fedro. Il labor limae realizzato da me è stato inserito successivamente a quello realizzato in classe.  3, VI. Musca et mula La mosca e la mula Musca in temone sedit et mulam increpans "Quam tarda es" inquit "non vis citius progredi? Vide ne dolone collum conpungam tibi." Respondit illa: "Verbis non moveor tuis; sed istum timeo sella qui prima sedens cursum flagello temperat lento meum, et ora frenis continet spumantibus. Quapropter aufer frivolam insolentiam: nam et ubi tricandum et ubi sit currendum scio." Hac derideri fabula merito potest qui sine virtute vanas exercet minas. Seduta alla testa di un carro, una mosca infastidiva la mula dicendole: “Che lenta sei! E andare più veloce di così? Guarda che ti dò una morsicata!”. La mula replica: “Delle tue parole non mi curo; temo invece costui  che mi guida  a suon di frustate e di strette di morso.