YASMINA REZA IL DIO DEL MASSACRO
Partiamo dalla didascalia che indica come predisporre la scena: Un salotto. Nessun realismo. Nessun elemento inutile. Dopo aver letto la pièce di Yasmina Reza si può capirne il senso comunicativo con maggior precisione: la scrittrice ha portato in scena una tragedia del nostro tempo, sortita da un coacervo di contraddizioni che ci rappresentano fin nei dettagli, e ha bisogno di uno spazio quasi vuoto perché parole, atti, pensieri, ricordi, vite vissute dei protagonisti vi si staglino con perfetta precisione. Non c'è bisogno di realismo e di accessori, il dramma basta a se stesso e la parola è sufficientemente evocativa. Qualche oggetto esiste, sulla scena, ma è un prolungamento delle persone, come si vedrà a proposito del cellulare, dei liquori, dei libri d'arte. I protagonisti. Veronique e Michel Houillé figlio Bruno colpito con un bastone da Ferdinand Annette e Alain Reille figlio Ferdinand ha colpito con un bastone Bruno Alain è avvocato ed è continuame...