YASMINA REZA IL DIO DEL MASSACRO

Partiamo dalla didascalia che indica come predisporre la scena: Un salotto. Nessun realismo. Nessun elemento inutile. Dopo aver letto la pièce di Yasmina Reza si può capirne il senso comunicativo con maggior precisione: la scrittrice ha portato in scena una tragedia del nostro tempo, sortita da un coacervo di contraddizioni che ci rappresentano fin nei dettagli, e ha bisogno di uno spazio quasi vuoto perché parole, atti, pensieri, ricordi, vite vissute dei protagonisti vi si staglino con perfetta precisione. Non c'è bisogno di realismo e di accessori, il dramma basta a se stesso e la parola è sufficientemente evocativa. Qualche oggetto esiste, sulla scena, ma è un prolungamento delle persone, come si vedrà a proposito del cellulare, dei liquori, dei libri d'arte.

I protagonisti.
Veronique  e Michel Houillé figlio Bruno colpito con un bastone da Ferdinand
Annette e Alain Reille figlio Ferdinand  ha colpito con un bastone Bruno 

Alain è avvocato ed è continuamente impegnato a parlare al cellulare: ha in corso una causa internazionale
Veronique è una scrittrice, si occupa di paesi africani, lavora in una libreria, è appassionata di arte e fotografia
Michel è grossista di articoli casalinghi
Annette è consulente patrimoniale

PER RISPONDERE A QUESTE DOMNANDE UTILIZZARE IL SISTEMA DELLE CITAZIONI DAL TESTO ACCOMPAGNATE DA COMMENTO
CHE TIPI DI PERSONE SONO? (utilizzare citazioni)
COME SI COMPORTANO ALL'INIZIO? 
COME CAMBIA IL LORO COMPORTAMENTO NEL CORSO DELL'AZIONE?
PERCHE' SI INTITOLA IL DIO DEL MASSACRO?



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