ANALISI DELLA NOVELLA DI GRISELDA - SECONDO MODELLO

Nella decima e ultima giornata, presieduta da Panfilo, si narra di chi con cortesia e magnanimità abbia vissuto avventure d’amore o di altro genere. Il narratore è Dioneo.

Il marchese di Saluzzo, da’ prieghi de’ suoi uomini costretto di pigliar moglie, per prenderla a suo modo, piglia una figliuola d’un villano, della quale ha due figlioli, li quali le fa veduto di uccidergli. Poi, mostrando lei essergli rincresciuta e avere altra moglie presa, a casa faccendosi ritornare la propria figliuola come se sua moglie fosse, lei avendo in camicia cacciata e ad ogni cosa trovandola paziente, più cara che mai in casa tornatalasi, i suoi figliuoli grandi le mostra, e come marchesana l’onora e fa onorare.

Così si legge nella presentazione che precede ogni narrazione. La trama dell’inquietante novella è tutta delineata. Ci sono due personaggi principali, il marchese di Saluzzo, refrattario al matrimonio, e colei che si dispone a sposare, la figlia di un contadino, da cui ha due figli e che sottopone a una serie di angherie, quali fingere di aver soppresso entrambi i figli avuti con lei, e poi di volersi sposare con un’altra donna perché stanco di lei, la quale donna si rivela poi essere la figlia che aveva finto di aver ucciso. Alla fine, dal momento che la donna sopporta tutto senza rimostranze, il marchese le fa assumere con tutti gli onori il ruolo di madre e marchesa, restituendole entrambi i figli. Così ridotta alla sua ossatura la novella, che Petrarca, grande amico di Boccaccio tradusse in latino col titolo De insigni obedentia et fide uxoria, ha le caratteristiche di una di quelle fiabe popolari in cui qualcuno (in genere un soggetto maschile, ma non sempre) dotato di poteri umani o sovrannaturali, sottopone a prove via via più dure colui o colei col quale si unisce e ha dei figli, arrivando a fingere di ucciderli, per poi restituire al o alla consorte sia i figli sia la dignità che aveva prima loro sottratti. La novella raccontata da Dioneo, però, è ricchissima di sfumature, che questa sintesi iniziale non restituiscono affatto. Per il suo intendimento, che ha coinvolto tantissimi interpreti per secoli, sarà necessario tenere in mano tanti fili, dei quali ci siamo forniti in occasione dell’analisi della I novella, con la quale essa ha sicuramente qualche connessione.

ELENCO DI CITAZIONI

  • matta bestialità  
  • di che egli era da reputar molto savio
  • chi co’ suoi costumi ben si convenga, e quanto del contrario sia grande la copia, e come dura vita sia quella di colui che a donna non bene a sé conveniente s’abbatte. 
  •  povera giovanetta [...] bella assai
  • presala per mano, la menò fuori, ed in presenza di tutta la sua compagnia e d’ogni altra persona la fece spogliare ignuda: e fattisi quegli vestimenti venire che fatti aveva fare, prestamente la fece vestire e calzare, e sopra i suoi capelli, cosí scarmigliati come erano, le fece mettere una corona, ed appresso questo, maravigliandosi ogni uomo di questa cosa, disse: — Signori, costei è colei la quale io intendo che mia moglie sia, dove ella me voglia per marito. — E poi, a lei rivolto che di se medesima vergognosa e sospesa stava, le disse: — Griselda, vuoimi tu per tuo marito? — A cui ella rispose: — Signor mio, sí. — Ed egli disse: — Ed io voglio te per mia moglie. — Ed in presenza di tutti la sposò: e fattala sopra un pallafren montare, orrevolmente accompagnata, a casa la si menò. 
  • di volere con lunga esperienza e con cose intollerabili provare la pazienza di lei
  •  mai altro non disse, se non che quel ne piaceva a lei che a colui che generati gli avea. 
  •  Signor mio, io conobbi sempre la mia bassa condizione alla vostra nobiltá in alcun modo non convenirsi, e quello che io stata son con voi, da Dio e da voi il riconoscea, né mai come donatolmi, mio il feci o tenni, ma sempre l’ebbi come prestatomi; piacevi di rivolerlo, ed a me dèe piacere e piace di renderlovi: ecco il vostro anello col quale voi mi sposaste, prendetelo. Comandatemi che io quella dota me ne porti che io ci recai, alla qual cosa fare né a voi pagatore né a me borsa bisognerá né somiere, per ciò che di mente uscito non m’è che ignuda m’aveste: e se voi giudicate onesto che quel corpo nel quale io ho portati figliuoli da voi generati, sia da tutti veduto, io me n’andrò ignuda: ma io vi priego, in premio della mia virginitá che io ci recai e non ne la porto, che almeno una sola camiscia sopra la dota mia vi piaccia che io portarne possa.  
  • per mentecattaggine non avvenire, per ciò che savia molto la conoscea, gli parve tempo di doverla trarre dell’amaritudine la quale estimava che ella sotto il forte viso nascosa tenesse; per che, fattalasi venire, in presenza d’ogni uomo sorridendo le disse: — Che ti par della nostra sposa? — Signor mio, — ]rispose Griselda — a me ne par molto bene; e se cosí è savia come ella è bella, che il credo, io non dubito punto che voi non dobbiate con lei vivere il piú consolato signor del mondo: ma quanto posso vi priego che quelle punture, le quali all’altra che vostra fu giá, déste, non diate a questa, ché appena che io creda che ella le potesse sostenere, sí perché piú giovane è, e sí ancora perché in dilicatezze è allevata, ove colei in continue fatiche da piccolina era stata. 
  •  che si potrá dir qui, se non che anche nelle povere case piovono dal cielo de’ divini spiriti, come nelle reali di quegli che sarien piú degni di guardar porci che d’avere sopra uomini signoria? Chi avrebbe altri che Griselda potuto col viso non solamente asciutto ma lieto sofferir le rigide e mai piú non udite pruove da Gualtier fatte? Al quale non sarebbe forse stato male investito d’essersi abbattuto ad una che, quando fuor di casa l’avesse in camiscia cacciata, s’avesse sì ad uno altro fatto scuotere il pilliccione, che riuscito ne fosse una bella roba. [il pelliccione è la pellicccia usata a mo’ di coperta e scuotere il pilliccione significa fare sesso
SNODI DELL'ANALISI
  • Lo spirito sovvertitore e carnascialesco di cui è portatore Dioneo, il più giovane della compagnia, particolarmente collegato, fin dal nome, a una visione godereccia dell’amore, e non di rado narratore di storie in cui la componente sessuale è vivacemente presente. 
  • Prima lettura  a carattere sociale, postilla al trattato De amore  di Cappellano con cui ha inizio la teorizzazione dell’amor cortese. 
  • La seconda invece si deve concentrare sulla battuta, o battutaccia, finale, che riprende il tema della matta bestialità brevemente inserito all’inizio. 
  • Un altro filo da riprendere è quello della posizione nella narrazione, simmetrica rispetto alla novella di Ciappelletto. Anche lei, la prima, concepita in modalità rovesciata con ricorso cospicuo all’antifrasi. Ciappelletto è uno spirito maledettamente malvagio, quasi di sicuro candidato all’inferno, che riesce a dimostrarsi superiore a un buon frate quanto a moralità relativa e assoluta e promuove devozione e miracoli dopo la sua morte. 
  • Griselda è uno spirito obbediente e umile che subisce ogni sorta di vessazioni da parte di chi ha deciso arbitrariamente di farlo entrare a far parte della sua vita per poi altrettanto arbitrariamente cacciarlo e poi riprenderlo, e tutto per mettere alla prova la sua serietà e capacità di sopportazione. 
  • Si avverte la presenza di qualcuno che dispone tutto capricciosamente. Qualcuno che non si ferma davanti a nulla, fosse anche la beffa orchestrata a danno di domineddio  e dei suoi emissari, o l’amore materno esaltato in tutte le maniere, un po’ da sempre, come capace di affrontare qualsiasi avversità. Qualcuno per il quale nemmeno il sacro è abbastanza sacro da essere inattaccabile. 
  • Si termina la lettura del Decameron con la sicurezza che, come in un caleidoscopio, quando riapplicheremo l’occhio al tubo non ritroveremo mai la stessa combinazione di forme e colori da cui siamo stati incuriositi solo un attimo prima. Basta che la nostra attenzione si sposti da un dettaglio a un altro, che diamo più importanza a una sfumatura o a un’inflessione della voce, che il senso diventa un altro. C’è sempre ancora qualcosa da capire e niente è fissato una volta per tutte. Sotto questo profilo, è davvero una concatenazione di storie senza fine.

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