NOTA SUGLI SCIALACQUATORI (lezione del 6 maggio)
NOTA SUGLI SCIALACQUATORI (l’ispirazione viene dal XIII canto)
Partiamo da definizioni e etimologia supposta (ma non
accertata). Nei dizionari contemporanei vengono solitamente ricordate due
accezioni del verbo transitivo scialacquare: ‘spendere denaro in
modo poco accorto e senza misura, sperperare’ e, in senso figurato,
‘dispensare, profondere in abbondanza’ (le definizioni sono del Gradit, Grande Dizionario Italiano, De Mauro, e
simili sono quelle che si leggono in Vocabolario Italiano, Zingarelli 2021, Sabatini-Coletti).
Storicamente, come testimonia il TLIO (Tesoro della Lingua Italiana delle Origini), la forma pronominale del verbo
aveva assunto anche il significato figurato di ‘farsi annientare, lasciarsi
distruggere’. Un esempio di tale accezione si può osservare in Bono Giamboni (1292;
si tratta di un prosatore contemporaneo di Dante, autore di trattati morali):
Ma gli altri, siccome sozzura, e secondamentechè paglia, quelli
pregiudicati ovvero per inobbedienzia, ovvero per non potere credere, o a scialacquarsi, o ad incendio rimasero.
|| Bono Giamboni, Orosio, Hist., VII, 39, 14: «ad exterminium
atque incendium remanserunt»
Sulla base di questa attestazione, DELI e
Zingarelli 2021 datano il verbo in questione appunto al 1292.
Di scialacquatore è nota la
definizione di Dante, che però non usa la parola (come del resto non usa quella
di prodigo, riservando ai prodighi una punizione diversa, che li
vede insieme agli avari) in Inf. XI, 40-45 :
Puote omo
avere in sé man vïolenta
e ne’ suoi beni; e però nel secondo
giron convien che sanza pro si penta
qualunque priva sé del vostro mondo,
biscazza e fonde la sua facultade,
e piange là dov’esser de’ giocondo.
Quanto all’etimologia, al
riguardo sono tuttora diffuse diverse ipotesi. Quella più convincente rimanda a
*ex-ad-lĭquāre ‘liquefare del
tutto’, formazione latino volgare il cui esito italiano doveva essere *sciallequare
o scialequare, come attestato già a inizio Trecento: dopo poi *scialaquare non
poteva non subire l’influsso dei derivati di acqua, diventando
quindi il nostro scialacquare.
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