COMPITO DEL 17 - GRAMMATICA ITALIANA
ESERCIZI DI ANALISI MORFOLOGICA (CONOSCENZE PREGRESSE)
Analizza le
seguenti forme verbali indicando MODO, TEMPO, PERSONA, DIATESI
e infinito del verbo da cui derivano
·
SAREMMO STATI CONOSCIUTI
·
AVREI AVUTO
·
FOSSIMO STATI LASCIATI
·
ABBIAMO DESIDERATO
·
AVEMMO DESIDERATO
·
EBBI
·
AVESSI
·
CREDEMMO
·
CREDEREMMO
·
AVRAI VOLUTO
Indica il
grado dell'aggettivo sottolineato (NORMALE, COMPARATIVO DI MAGGIORANZA,
SUPERLATIVO ASSOLUTO, SUPERLATIVO RELATIVO).
- Sono stato conquistato dalla gentilezza di tuo
fratello: anche se è il più giovane della famiglia, non è più un
ragazzino, e il suo modo di comunicare è certo più raffinato di
quello di tutti i suoi consanguinei: sarebbe un’ottima idea da parte
tua se provassi a imitarlo, per quanto sia buona norma cercare di
essere il più possibile se stessi.
ESERCIZI DI ANALISI LOGICA
Hanno eletto rappresentante di classe il mio compagno
di banco: è un ragazzo molto diligente, che è sempre preparato e disposto ad
aiutare i compagni quando gli chiedono qualcosa. Alcuni sono stati recentemente
molto favoriti dalla sua disponibilità: ha condiviso con tutti una ricerca
accurata che era stata assegnata dal professore e ha permesso anche ai più
pigri di avere un punto di partenza per ulteriori approfondimenti, che non
sarebbero mai stati effettuati da loro per mancanza di volontà e di senso del
dovere. Sono molto contento di essere suo amico.
ESERCIZI DI
ANALISI DEL PERIODO
Relazioni
temporali fra reggente e subordinata.
·
Dopo che ebbe aperto la valigia, si rese conto di
avere dimenticato il pigiama.
·
Poiché non mi fido di te, scrivo su un taccuino ogni tua risposta.
·
Pur non avendo completato l’esercizio, ha dimostrato
grande padronanza dell’argomento.
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Prima di concludere, voglio la tua risposta.
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Dice di essere un abile pilota.
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Diceva di essere un abile pilota.
ESPLICITA O IMPLICITA LE PROPOSIZIONI SOPRA RIPORTATE
·
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EFFETTUA L'ANALISI DEI SEGUENTI PERIODI (indicazioni
essenziali)
Si è trattato di un sogno molto vivido e ora te lo
racconto. Mi trovavo in un castello nel quale ero giunto evidentemente dopo ore
di cammino, dal momento che mi sentivo molto stanco. L’ingresso era illuminato
da una fioca luce, che consentiva a malapena di capirne le dimensioni, ma era
intuibile che fosse molto ampio. Per raggiungere il piano di sopra, da cui provenivano
molte voci, imboccai una scala e, dopo un paio di rampe, giunsi a
un corridoio lungo: da una delle porte che si affacciavano su di esso proveniva
una musica dolcissima, d’arpa, di flauto e di violino. Non potei resistere alla
tentazione di aprire la porta: con sorpresa scoprii una stanzia buia e vuota.
Avanzai di qualche passo, ma subito soprassaltai perché la porta dietro di me
si chiuse con un fragore sproporzionato alle sue dimensioni. Benché fossi
spaventato, proseguii a tentoni nel buio ormai profondo, rendendomi conto del fatto che si trattava di una stanza senza
finestre. Il sogno si fece a quel punto così
pauroso, che quasi non trovo le parole per continuare. Mille luci si accesero
intorno a me e le pareti tremarono o l’intero castello si mosse, quando per
fortuna qualche rumore mi svegliò e mi ritrovai con gli occhi sbarrati nella
mia stanza.
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