MODELLO DI SVOLGIMENTO DEL TEMA ASSEGNATO OGGI

 Non ho ancora letto i vostri riassunti e commenti, ma pubblico quello che la traccia assegnata a voi ha risvegliato in me, in termini di riflessione. Vi propongo quindi uno svolgimento possibile che potrebbe figurare con un modello.

La Sibilla evocata all'inizio della narrazione disegna profeticamente il profilo di una città, Marozia, dalla doppia natura, una del topo e una della rondine, destinate inesorabilmente a succedersi una all'altra. L'intendimento di questa profezia conduce in due direzioni: quella di un presente dominato da topi predatori e violenti, e quella di un futuro presagibile, in cui l'aria, solcata da libere rondini, sprigiona letizia per tutti. 

Alcuni proclamano convinti che una nuova era è già iniziata, benché tracce delle opprimenti maniere topesche permangano: sotto di esse cova, sostengono questi speranzosi, lo slancio leggero delle rondini pronte a spiccare il volo. 

Il narratore torna a distanza di anni a Marozia. A prima vista pare che sul serio la profezia d'un mutamento si sia avverata, ma poi si scopre che una salda conquista da parte delle rondini non s'è potuta conseguire, e piuttosto si aggirano per le strade pallide contraffazioni delle stesse:  topi con le ali, ovvero pipistrelli. 

A questo punto il narratore suggerisce che in realtà sia necessario aguzzare lo sguardo, per riuscire a scorgere tra le pieghe dell’apparenza di Marozia, squarci di un’altra città, per arrivare alla conclusione che ve ne sono proprio due, compresenti e sempre pronte a scaturire l’una dall’altra. (200 parole)

Topi e rondini nel nostro immaginario rivestono ruoli opposti: gli uni si associano all’oscurità, al sottosuolo, alla malattia e alla morte. Eternamente affamati e predatori,  popolano le stive di navi che portano la pestilenza in giro per il mondo, formicolano al di sotto delle nostre case, attentanto alla nostra salute e ci fanno paura. Le rondini, al contrario, rallegrano le sere primaverili ed estive, solcano l’aria con le loro silhouettes graziose, accompagnano i nostri sguardi verso l’alto, ci suggeriscono di non guardare costantemente a terra e ci ricordano la potenza del volo. La narrazione, per via di questa evocazione, associata a un luogo preciso come una città, suggerisce esistano due categorie di esseri umani, o due attitudini psicologiche che si possono ritrovare   contemporanenamente o in alternanza: quella a camminare con la testa bassa, attenti e intenti a occupazioni pratiche e concrete tutte tese a egoistiche soddisfazioni, e quella a tenere desta l’attenzione verso gli altri e a coltivare in se stessi il piacere per poterlo condividere felicemente con qualcuno. Se la Sibilla sembra prevedere  una vittoria delle rondini sui topi, nella realtà narrativa entrambi esercitano il proprio dominio su Marozia e entrambi ne disegnano la fisionomia. (200 parole)

 


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