SCALETTA PER LEZIONE DEL 17 NOVEMBRE - MANZONI e link
LINK PER PROMESSI SPOSI (nel caso non si possegga il testo)
https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/manzoni/i_promessi_sposi/pdf/manzoni_i_promessi_sposi.pdf
Vita e opere
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Nato a Milano nel 1785, dal conte Pietro
e da Giulia Beccaria (figlia di Cesare, autore del trattato Dei delitti e delle pene) che presto si
separano, trascorre fanciullezza e adolescenza in collegi religiosi, maturando
una forte avversione nei riguardi dell’educazione formale e dei contenuti
culturali trasmessi in questi contesti caratterizzati da ristrettezza
ideologica.
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Nel 1805 la svolta esistenziale: va a
vivere a Parigi presso la madre, che dopo la separazione dal marito aveva
iniziato a convivere con Carlo Imbonati, morto qualche mese prima. A Parigi
Manzoni, oltre a riconoscere nella madre, fino a quel momento scarsamente
frequentata, un’anima affine con cui intratterrà fino alla morte (di lei) un
intenso scambio affettivo e intellettuale, frequenta gli ambienti degli ideologi, intellettuali dell’ultima
generazione illuminista, tra cui Claude Fauriel, il cui pensiero liberale
influenzerà molto le visioni politiche e economiche presenti nei Promessi sposi.
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Sempre a Parigi, insieme alla madre
inizia un percorso di approfondimento di temi religiosi e spirituali e entra in
contatto con ecclesiastici di orientamento giansenista (da Giansenio, XVI
secolo, perseguitati dall’inquisizione, Port Royal distrutta nel 1712,
rigoristi sul piano morale, credono che l’uomo dopo il peccato originale non si
possa riscattare e sia necessaria la grazia, predestinata, come i calvinisti)
che promuoveranno quella che si definisce la sua conversione religiosa. Di essa non sappiamo molto, se non che
coinvolge Giulia, Alessandro e la giovane moglie inzialmente calvinista,
Enrichetta Blondel.
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Nel 1810 la famiglia torna a Milano
(alla tenuta di Brusuglio), dove Manzoni abbandona completamente l’ispirazione
classicista della giovinezza e si dedica agli Inni sacri (1812-1815), di orientamento romantico per l’ispirazione
storica e religiosa.
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Rispetto agli eventi storici di quegli anni,
Manzoni si mantiene in disparte, pur manifestando sentimenti patriottici e
unitari nella sua produzione artistica. Ferve la sua attività letteraria: scrive le odi Marzo 1821(pubblicata però nel 1848) e Il cinque maggio, le due prime redazioni dei Promessi sposi, le Osservazioni
sulla morale cattolica, il Discorso
sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia, le due tragedie Il conte di Carmagnola e Adelchi, oltre a saggi sulle unità
drammatiche e sul romanticismo.
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Con l’edizione del 1827 dei Promessi sposi si conclude il periodo
più creativo di Manzoni che in seguito si dedica per lo più alla riscrittura del romanzo storico, da lui
ritenuto l’unica forma di espressione vera
e morale possibile in arte. Circondanto di ammirazione per le sue opere,
viene eletto senatore del Regno d’Italia, vota a favore dello spostamento della
capitale da Torino a Firenze e poi a Roma, di cui nel 1872 accetta la
cittadinanza onoraria. Muore a Milano nel 1873, con funerale di Stato e
presenza del principe ereditario Umberto.
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