INTRODUZIONE AD ARISTOFANE E AL COMICO (qualche appunto per seguire meglio)
- PREMESSA SUL COMICO (dal saggio di H. Bergson, del 1924, sul riso (L'Umorismo di Pirandello, di cui mi sono servita per spiegare il comico nei Promessi sposi e in particolare in don Abbondio, risale al 1908)
Dal saggio del filosofo francese sul riso ricavo questa considerazione in particolare: che il comico è collegato con l'umano (un paesaggio non potrà mai far ridere e un animale potrà far ridere in quanto gli si colga qualcosa di umano). L'essere umano l'unico animale a ridere, ma si potrebbe aggiungere, che fa ridere. Un nemico del riso è l'emozione: affetto e pietà sono nemici del riso e sono per lo meno sospesi temporaneamente quando si ride di una persona cui si è affezionati o di cui si abbia pietà. Il comico si rivolge all'intelligenza pura e si nutre della presenza degli altri. Si ride di più in una sala piena di persone che ridono con noi, a riprova che il riso è un'espressione sociale, ridere di gruppo è tra l'altro espressione, magari momentanea, di un'unione che esclude altri (ad esempio chi è causa di riso). Il comico nascerà, sembra, quando degli esseri umani riuniti in gruppo dirigeranno tutti quanti l’attenzione su uno di loro, facendo tacere la sensibilità ed esercitando soltanto l’intelligenza.
- Il termine commedia deriva nuovamente, come tragedia, dall’ambito delle feste dionisiache: odé significa canto e comos corteo festivo. La rappresentazione della commedia Le nuvole risale al 423, nel corso delle Dionisie, più importanti delle Lenee (sempre in onore di Dioniso), organizzate dallo stato nei mesi di marzo-aprile. Aristofane rivide la commedia e il testo a noi tramandato è posteriore a questa prima rappresentazione.
- Aristofane nasce intorno al 450 a. C. ad Atene. Poche le notizie tramandate, alcune delle quali desumibili dalle commedie. Di sicuro, vista la grande quantità opere pervenute a suo nome, è il più grande commediografo della commedia antica. Oltre alle Nuvole, del 423, ricordiamo altri titoli: La pace, rappresentata nel 421, e Gli uccelli nel 414. La morte di Aristofane risale, all'incirca, al 385 a. C.
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