RAGIONARE SULLA TRADUZIONE LETTERALE E CON TESTO A DISPOSIZIONE - LAVORO A COPPIE

Virginia, Eleonora, Lisa, Ettore, Federico, Lorenzo


Carmine dum tali silvas animosque ferarum CON CARME MENTRE TALE LE SELVE E LE ANIME DELLE FIERE

Threicius vates et saxa sequentia ducit, IL DI TRACIA VATE ANCHE I SASSI A SEGUIR[LO] GUIDA
ecce nurus Ciconum tectae lymphata ferinis ECCO LE DONNE SPOSATE [NURUS iv dec] DEI CICONI RICOPERTE IN PREDA AL DELIRIO 
pectora velleribus tumuli de vertice cernunt I PETTI DI PELLI SELVATICHE DI UNA COLLINA DALLA SOMMITA' VEDONO
Orphea percussis sociantem carmina nervis.     ORFEO CON COLPITE ACCOMPAGNANTE I CANTI CORDE
e quibus una leves iactato crine per auras, DELLE QUALI UNA ATTRAVERSO LE LEGGERE SCOSSO IL CRINE AURE
'en,' ait 'en, hic est nostri contemptor!' et hastam ECCO, DICE, ECCO, QUI E' IL DI NOI DISPREGIATORE! E UN NODOSO BASTONE 
vatis Apollinei vocalia misit in ora, DEL VATE APOLLO VERSO LA CANTANTE LANCIA BOCCA,
quae foliis praesuta notam sine vulnere fecit; CHE DI FOGLIE AVVOLTO UN GRAFFIO SENZA FERITA PRODUCE;
alterius telum lapis est, qui missus in ipso              DI UN'ALTRA LA FRECCIA E' PIETRA, CHE NELLA STESSA  
aere concentu victus vocisque lyraeque est ARIA DALL'ARMONIA VINTA E DELLA VOCE E DELLA LIRA E'
ac veluti supplex pro tam furialibus ausis E COME SUPPLICE PER TANTE COSE FURENTI USATE
ante pedes iacuit. sed enim temeraria crescunt DAVANTI AI PIEDI CADDE. MA INFATTI LE TEMERARIE CRESCONO
bella modusque abiit insanaque regnat Erinys; [,,,] GUERRE E LA MISURA SE NE VA E LA FOLLE REGNA FURIA

Libro Undicesimo

Mentre con questo canto il poeta di Tracia ammaliava le selve,

l'animo delle fiere, e a sé attirava le pietre,

ecco che le donne dei Cìconi in delirio, col petto coperto

di pelli selvatiche, scorgono Orfeo, dall'alto di un colle,

che accompagnava il suo canto col suono delle corde.

E una di loro, scuotendo i capelli alla brezza leggera,

gridò: "Eccolo, eccolo, colui che ci disprezza!" e scagliò il tirso

contro la bocca melodiosa del cantore di Apollo, ma il tirso,

fasciato di frasche, gli fece appena un livido, senza ferirlo.

Un'altra lancia una pietra, ma questa, mentre ancora vola,

è vinta dall'armonia della voce e della lira,

e gli cade davanti ai piedi, quasi a implorare perdono

per quel suo forsennato ardire. Ma ormai la guerra si fa furibonda,

divampa sfrenata e su tutto regna una furia insensata. [...]

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