VERIFICA DEL 31 GENNAIO - COMMENTI REALIZZATI 25 GENNAIO

  • La verifica verterà interamente su Lucrezio. Proporrò selezioni di versi in latino con traduzione accanto in italiano, e richieste di commento differenziate (guidato/non guidato).
  • Per prepararsi: tutto il materiale del post dedicato a Lucrezio e l'ultimo modello di analisi proposto.

Tommaso Alberto

Nella frase latina rident aequora ponti,  tradotta con “sorridono le acque del mare”, il verbo rident deriva da rideo che significa “ridere, sorridere”. In questi versi è presente una personificazione delle acque del mare che compiono un’azione tipicamente umana cioè  sorridere. Lucrezio utilizza questo verbo per riprendere il tema della nascita felice della Venere, la quale si narra nei muthos provenga dalle aequora ponti (acque del mare). L’aggettivo felice deriva da felix, stessa radice del termine feto, che riprende anch’esso il tema della nascita. Di seguito, nel verso X, l’autore evidenzia le caratteristiche del giorno in cui viene annunciato l’avvento della dea, attraverso i termini species patefactast verna diei (si disvela l’aspetto primaverile del giorno). Lucrezio utilizza il verbo utilizzato patefactast, participio perfetto di patefacio, per svelare il clima primaverile del giorno in cui gli uccelli (volucris) del cielo comunicano la venuta della dea. La figura di Venere, nel susseguirsi dei versi, viene delineata in maniera sempre più incorporea, passando dalla figura mitica tradizionale a un soffio di vento (aura favoni). 


Andrea S. Virginia Martina

L’espressione rident aequora ponti si può tradurre con sorridono le acque. Acque da cui è nata Venere, che nascendo dal mare ha ereditato la sua potenza generatrice. Infatti, secondo i miti, tutti i primi esseri viventi derivano dai mari . Quindi, questa espressione viene utilizzata da Lucrezio per indicare Venere come un principio vitalistico che è sottolineato anche dal verbo rident. Infatti, il riso è sia la risata, sia la pianta che, oltre a crescere nell’acqua, è simbolo di fertilità. Quindi, il mare che ride è l’esito di un mare che è reso fertile dalla presenza di Venere. 

Al sintagma aequora ponti, tradotto con “le acque del mare”, è associato il predicato rident. Questa associazione dà luogo alla figura retorica della personificazione perchè all’acqua, un elemento che in sé non ha niente di antropomorfico, viene attribuita la prerogativa degli uomini di sorridere, esattamente come Da Vinci, nelle sue Favole conferisce un profilo umano agli elementi. 


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