ESERCIZIO ORALE SENECA (CON PROPOSTE DI ANALISI/COLLEGAMENTI)

3) La stupidità, questo inconfessabile amore, esercita su noi un potere ipnotico, una invincibile attrazione. Più volte l’ho sperimentato nel tram, nei luoghi pubblici, al caffè. Sto seduto al caffè, e accanto a me che vado errando nei più inesplorati continenti dell’intelligenza, seggono alcuni sconosciuti. Come avviene di solito, esalano i discorsi di costoro una stupidità ineffabile, ispirata, incantatrice. A poco a poco la mia avventura si offusca, perdo la traccia del mio viaggio solitario, cedo al richiamo primordiale della stupidità, il mio orecchio è pieno della voce della sirena. Intelligenza, ti saluto! Non penso più, non cerco più, non voglio più. Un dolcissimo languore m’invade, come in capo a un’insonnia prolungata i nostri nervi finalmente si disciolgono nello sfinimento voluttuoso del sonno. Ora io mi rivolgo a voi e vi domando: « Per noi figli dell’intelligenza, per noi figli del Peccato, questo richiamo non è forse quello lontanissimo, nostalgico del Paradiso Perduto?».

Alberto Savinio, Nuova Enciclopedia alla voce Stupidità (Savinio, fratello di Giorgio De Chirico, è stato scrittore, pittore, drammaturgo e compositore)
PROPOSTA DI ANDREA S, FRANCESCO, FILIPPO M.

SI tratta dell'effetto contagioso del pensiero semplificato o decisamente stupido (oppure proprio  non pensiero) di cui è portatrice la  collettività e che conquista suo malgrado il  singolo.   L'insieme indeterminato che chiamiamo gente, in quanto portatrice appunto  di pensieri semplificati (luoghi comuni, pregiudizi)  e tali da sforare nella stupidità, possiede una sorta di forza seduttiva. Il soggetto, anche quello predisposto al ragionamento, sente la seduzione della faciloneria del pensiero e ha di fronte a sé due strade: abbandonarsi al paradiso perduto della stupidità oppure, eventualmente, opporsi. 

INDICO IN ROSSO LE SCELTE CHE NON SEGUO O CHE MI SEMBRANO SBAGLIATEE QUELLE MANCANTI

  1. Latino, Seneca.  Si pone esattamente questo problema, della difficoltà con cui il singolo, che magari (per via della sua formazione filosofica, della sua istruzione) cerca la saggezza, deve imparare a liberarsi dalle influenze esterne, in particolar modo quella della folla, che contamina appunto con le sue semplificazioni e con la sua rozzezza (Epistula ad Luclium I, 7,  sulla folla, la turba che si esalta nel circo,  e Epistula  XLVII sugli schiavi, dove elogia Lucilio che si comporta in controtendenza con i propri schiavi, considerati dal pensiero comune  come delle bestie e non come homines)
  2. Filosofia, Croce: filosofo antifascista in epoca fascista ed unico lasciato libero da Mussolini per dimostrare che non limitasse la libertà di espressione.
  3. Storia, Totalitarismi: ai totalitarismi, per la loro affermazione, è utile che gli interlocutori del regime siano le folle addomesticate, opportunamente addormentate e persino instupidite
  4. Inglese:  Orwell, 1984 (l'individuo non deve esistere più)
  5. Italiano: l'estetismo e la turris eburnea (per proteggersi dalla contaminazione della volgarità borghese)
  6. Arte, Ensor: Autoritratto con maschere 
  7. Educazione civica, Shoah: contaminazione della massa e paura di andare contro il pensiero comune 
  8. Fisica, Einstein: ignora il paradigma (Kuhn) e rivoluziona il pensiero comune con la sua teoria sulla relatività
4) Faust
Non nell'indifferenza cerco la mia salvezza.
Il brivido di meraviglia è quanto di meglio abbia l'uomo.
Anche se il mondo gli fa pagar caro il sentimento,
sente in profondo, quando è commosso, l'immensità.
Johann Wolfgang Goethe, Faust II - Atto Primo, vv.6271-6274
(tradotto da Franco Fortini)
PROPOSTA DI ALBERTO, FEDERICO, LORENZO

Una dinamica oppositiva  separa il mondo esterno, caratterizzato da una chiusura autoprotettiva (si vive meglio se non si è troppo sensibili) nei confronti della comprensione della propria interiorità e del reale, dagli individui introspettivi, sempre protesi in direzione di uno scavo nella propria interiorità. Tuttavia una simile chiusura nella contemplazione favorisce piuttosto un’apertura nella direzione di emozioni e scoperte di grande profondità. L’abilità introspettiva che, contrariamente alle aspettative, favorisce un ampliamento degli orizzonti, caratterizza la vita di autori come Seneca (PRIMO ARGOMENTO, latino), la cui intera vita si conduce nell’oscillazione tra l’intensa partecipazione, anche politica, alle vicende del tempo ed il desiderio di vita contemplativa. Nel suo caso particolare, tuttavia, l’isolamento favorisce uno scavo nell’interiorità ma nella direzione di un miglioramento della vita comune. Tale spirito pratico si esprime principalmente attraverso gli scritti che concepisce nel periodo del secessus, tra cui le Epistulae ad Lucilium, in cui si rende protagonista di un’operazione di ammaestramento alla vita del suo giovane interlocutore Lucilio. Il raffinamento interiore sortisce l’effetto positivo di contrastare l’adesione ad un pensiero unico che Seneca identifica come quello del vulgus, la voce della maggioranza che procede per categorie uniformanti. Risulta decisamente interessante anche la precisazione che, nell’argomentazione su che cosa sia il  bene umano, identifica chi parla di bene e virtù quasi sempre come un ricercatore di queste ultime, e non come un saggio che le possiede. La figura del cercatore è presente nel primo romanticismo proprio con  Faust (SECONDO ARGOMENTO, italiano), ambiziosissimo cultore  dell’assoluto. 

ALTRI COLLEGAMENTI

5) Robert Doisneau, Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1º aprile 1994
Le meraviglie della vita quotidiana sono emozionanti. Nessun regista cinematografico sarebbe capace di comunicare l'inatteso che si incontra per le strade. Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo l'entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono. Non credo che si possa vedere intensamente più di due ore al giorno. Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. Certi giorni basta il semplice fatto di esistere per essere felici. Ci si sente leggeri leggeri, ci si sente fatalmente ricchi che viene voglia di condividere con qualcuno una gioia troppo grande. Il ricordo di quei momenti è il mio bene più prezioso. Forse perché sono così rari. Un centesimo di secondo qui , un altro là, sommati insieme non saranno che due o tre secondi rubati all’eternità.
PROPOSTA DI TOMMASO, CARLOTTA, VIRGINIA
Gli esseri umani vogliono essere felici. Si tratta di una specie di istinto primordiale, che la cultura nel tempo ha complicato, sovrapponendogli aspettative di varia natura, materiale e spirituale.. Di qui il fatto che si possa  essere felici sia all'interno della società, sia al di fuori. Per alcuni la felicità significa staccarsi completamente dalle passioni terrene e dai vincoli del mondo esterno, per altri proprio la soddisfazione delle passioni rappresenta un acme di felicità. SI può forse sostenere che esista una felicità del tutto materiale e una del tutto astratta e spirituale, e che l'umanità si distingua fra coloro che prediligono e cercano la prima e coloro che si soddisfano con la seconda.

Seneca in latino→la concezione di felicità nel de vita beata e l’autarkeia

crepuscolarismo di italiano→Gozzano scrive il componimento la
signorina Felicita (cos’è la felicità)

sogno americano di storia→uno degli obiettivi della vita è trovare la felicità

impressionismo di arte→Renoir che ritrae la convivialità (la colazione
dei canottieri)

nietzsche di filosofia→la felicità si basa sull’equilibrio tra spirito
dionisiaco e spirito apollineo
6) Epistulae ad Lucilium, 24,8: Indi aprì nel suo corpo una ferita mortale, che i medici subito fasciarono; e poi, venendogli meno via via il sangue e le forze, ma non il coraggio, ormai adirato non solo contro Cesare, ma anche contro se stesso, introdusse la mano inerme nella ferita; e quella sua anima nobile, che disdegnava ogni forma di prepotenza, non la esalò, la cacciò fuori. (suicidio di Catone l'Uticense)
PROPOSTA DI ETTORE, MARTINA, ANDREA T.

C'è chi preferisce morire piuttosto che vivere sotto il dominio di un tiranno, ovvero di sopportare l’ipocrita clemenza di un potere che ama mascherare la sua essenza, la sua volontà di controllo assoluto,  e procurarsi approvazione mostrandosi generoso. Il soggetto in questione, arrivato a una specie di vicolo cieco in cui sembra non aver più nessuna scelta, proprio in quell’istante si appropria della scelta delle scelte,  vivere da schiavo o morire libero, e opta per la seconda.

Latino: Seneca stoico

Filosofia: Kierkegaard 

Italiano: Goethe e Foscolo

Storia: Regimi Totalitari

Inglese: 1984, Orwell

Arte: 

Fisica: Majorana 

Scienze: Studio dell’atomo [mi sembra legato a Majorana ma non al tema]


7) Ho sentito con piacere, da persone provenienti da Siracusa, che tratti i tuoi servi in modo familiare: questo comportamento si confà alla tua saggezza e alla tua istruzione. «Sono servi». No, sono uomini. «Sono servi». No, vivono nella tua stessa casa. «Sono servi». No, sono umili amici. «Sono servi». No, compagni di schiavitù, se rifletti sul fatto che la sorte abbia ugual potere su noi e su loro. [2] Perciò, me la rido di chi giudica disonorevole cenare in compagnia del proprio servo (Seneca, Epistulae ad Lucilium, XLVII, 1-2)  
GIUSEPPE,FILIPPO G.
MANCA

Gli uomini e la loro dignità, a prescindere dallo status


Latino:

Nelle sue favole Fedro, poeta romano fatto schiavo ma liberato da Augusto, racconta, attraverso storie all’apparenza sciocche in quanto vissute da animali parlanti, come anche i deboli e gli umili hanno il diritto di esistere e di essere liberi quanto i potenti e gli arroganti.

Italiano

Verga, scrittore verista italiano del XIX secolo, contrappone ad un atteggiamento paternalistico nei confronti degli ultimi un descrizione amorale, oggettiva, resa possibile attraverso l’impiego di mezzi stilistici quali la scomparsa di una narratore onnisciente. Tale presentazione dignitosa dell’umile e del suo sistema valoriale è resa manifesta primariamente nella lettera Fantasticheria e successivamente ne I Malavoglia.

Inglese:

In the decades after the second world war, the black community, tired of being oppressed and belittled by the whites, took actions to develop a new social order. They expressed this necessity through strikes, manifestations, both pacifist and violent acts of rebellion.

filosofia:

Secondo Marx e la sua analisi critica del capitalismo, la dignità umana è strettamente legata alle condizioni materiali di esistenza degli individui, che sono sottoposti allo sfruttamento, a disuguaglianze e sono soggetti alla alienazione. Per Marx, il comunismo rappresenta la soluzione a questi problemi e il mezzo per realizzare la vera dignità umana. In una società comunista, i mezzi di produzione sarebbero di proprietà collettiva, eliminando lo sfruttamento e la disuguaglianza. Il lavoro diventerebbe un'attività creativa e gratificante, permettendo agli individui di esprimersi pienamente e di sviluppare le proprie capacità, dando uguale dignità ad ognuno.

storia:

L'uguale dignità degli uomini è una condizione che non si presenta nei totalitarismi, dato che non si basano sull'uguaglianza, ma su una gerarchia rigida e oppressiva.  L'idea di una società "uguale" nei totalitarismi è una mera propaganda, utilizzata per mascherare la brutale realtà della dittatura. La dignità umana, secondo i principi universali dei diritti umani, è inalienabile e appartiene ad ogni individuo, indipendentemente dal suo status o condizione. Nei regimi totalitari, invece, la dignità umana è violata sistematicamente. I cittadini sono trattati come mezzi per raggiungere gli obiettivi del regime, non come persone con valore intrinseco. Sotto questo punto di vista ogni cittadino sottoposto ad un totalitarismo condivide lo stesso valore, la stessa dignità.

arte

L'arte, in particolare il realismo, ha svolto un ruolo fondamentale nel rappresentare la dignità umana indipendentemente dallo status sociale. Attraverso la rappresentazione di persone comuni, spesso appartenenti alle classi meno abbienti, gli artisti hanno dato voce a chi spesso veniva emarginato e ignorato dalla società. Un esempio è Funerale a Ornans di Courbet o L’Alzaia di Signorini




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