MATERIALI INTERROGAZIONI LATINO DEL 29 MAGGIO
Andrea T. QUINTILIANO APULEIO
C’è un vecchio detto inglese secondo cui un cane che morde un uomo non è certo una storia. Ma se un uomo morde un cane, vale la pena scriverne. La battuta illustra uno dei dilemmi del giornalismo: una storia degna di pubblicazione è inevitabilmente insolita e inaspettata e comporta il rischio che i media possano distorcere, piuttosto che chiarire, la nostra percezione della realtà. Quel morso, tuttavia, rivela uno degli elementi essenziali della storia: deve esserci conflitto. Serve un protagonista e un antagonista, quest’ultimo può essere una malattia o un disastro naturale. L’uno deve essere d’ostacolo all’altro. (Raccontare la notizia, trasformare gli eventi in narrazioni, di Tobias Jones, "Il Manifesto", 30 agosto 2023)
Matteo QUINTILIANO AGOSTINO
Jacopo TERTULLIANO AGOSTINO
Come passiamo da questo tempo interiore al tempo delle cose? Noi percepiamo il mondo materiale, e questa percezione ci sembra, a torto o a ragione, essere allo stesso tempo in noi e fuori di noi: da un lato, è uno stato di coscienza; dall’altro, è una pellicola superficiale di materia dove coincidono il senziente e ciò che è sentito. Ad ogni momento della nostra vita interiore corrisponde, così, un momento del nostro corpo, e di tutta la materia circostante, che gli sarebbe «simultanea»: questa materia sembra allora partecipare della nostra durata cosciente. (H. Bergson, Durata e simultaneità 1922)
Alberto TERTULLIANO AGOSTINO
Certo, la fede include la sottomissione della ragione: questa sottomissione è voluta dalla ragione stessa, la quale, riconoscendo incontrastabili certi princìpi, è posta nell’alternativa o di credere alcune conseguenze necessarie, che non comprende, o di rinunziare ai principi. Avendo riconosciuto che la Religione Cristiana è rivelata da Dio, non può più mettere in dubbio alcuna parte della rivelazione; il dubbio sarebbe non solo irreligioso, ma assurdo. (A. Manzoni, Osservazioni sulla morale cattolica, 1834)
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