MATERIALI PER RETI CONCETTUALI MODULO 1 ITALIANO (con astrazioni complete)
1) Ma al pari di un sogno è effimera/la preziosa giovinezza scrive il lirico greco Mimnermo nel VII secolo a. C. ANDREA S., FRANCESCO
Astrazione: fugacità e grande valore della giovinezza/il suo trascorrere velocemente induce gli esseri umani a cercare di viverla a fondo oppure, addirittura, di protrarla (l'eterna giovinezza come una delle espressioni della ricerca dell'assoluto)
2) Voglia Iddio che quest'opera abbia una vita più lunga della mia; la riconoscenza che vi ho giurata e che spero sarà pari al vostro affetto quasi materno per me, andrebbe in tal caso oltre il limite concesso ai nostri sentimenti. Il sublime privilegio di prolungare così con la vita delle nostre opere l'esistenza del cuore basterebbe, se mai fosse possibile avere una certezza in proposito, per consolare di tutti gli affanni che esso costa a chi ha l'ambizione di conquistarlo. Ripeterò dunque: Dio lo voglia! Honoré de Balzac, esergo a La recherche de l'Absolu, La ricerca dell'Assoluto) ETTORE FILIPPO
Astrazione: l'ossessione umana per la durata e per l'eterno, riservato alle divinità, che si manifesta come hybris e si incanala nella creazione artistica, alla quale si assegna non solo tale responsabilità (sopravvivere al soggetto che l'ha concepita) ma anche quella di diventare veicolo di verità per tutti.
3) La generale e principale caratteristica dei capolavori greci è una nobile semplicità e una quieta grandezza, sia nella posizione che nell’espressione. Come la profondità del mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l’espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un’anima grande e posata (Johann Joachim Winckelmann, Pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura in Il bello dell’arte, Einaudi, 1948). ALBERTO LORENZO TOMMASO
Astrazione: stare composti, esprimere quieta grandezza sono canoni al contempo morali ed estetici, scelti come sintesi del Classico che attraversa le epoche, oltre a essersi espresso per la prima volta con Greci e Romani.
4) Come finisce un amore? – Ma allora finisce? Nessuno – salvo gli altri – lo sa mai; una specie d’innocenza nasconde la fine di questa cosa concepita, propugnata e vissuta come eterna. Qualunque sia la fine dell’oggetto amato, sia che esso scompaia o passi nella sfera Amicizia, io non lo vedo neanche svanire: l’amore che è finito si allontana verso un altro mondo come un’astronave che cessa di mandare segnali: l’essere amato che prima segnalava chiassosamente la sua presenza, diventa tutt’a un tratto muto (l'altro non scompare mai come e quando ci si aspetta). (Roland Barthes, Frammenti d'un discorso amoroso, 1979) ELEONORA FILIPPO
Astrazione: assoluto è l'amore che riesce a prescindere completamente dal soggetto che lo incarna (l'essere amato). Eppure l'amore che nasce da un essere amato (dirlo oggetto lo denigra) sembra necessitare di quest'ultimo, almeno in quella fase in cui se ne tratta in termini di amore romantico, ovvero una delle declinazioni possibili dell'amore, che però non è ancora assoluto. Quest'ultimo è caratterizzato totale autonomia e indipendenza, vive di sé ed è, per ciò stesso, infinito.
5) I filosofi, i medici hanno fatto della bile nera (la ‘melanconia’) la forza che sconvolge, ma vi hanno visto anche l’umore favorevole ai grandi slanci della mente, la condizione richiesta per la penetrazione intellettuale, per il ‘genio’ poetico, talvolta anche per l’acume politico e strategico. Al fondo del corpo, mescolata agli altri umori, una sostanza materiale, a seconda della sua quantità, della sua freddezza o del suo giusto calore, talvolta a seconda della sua effervescenza, determina l’abbrutimento, la forza dell’intelletto o lo squilibrio distruttore. Il poeta deve le sue trovate più felici a questa sostanza ambigua che può anche perderlo. (Jean Starobinski, Le ragioni del testo, 2003) CARLOTTA FEDERICO
Astrazione: la chimica dell'essere umano posta a fondamento di una molteplicità di espressioni possibili, anche contraddittorie, tanto nella loro genesi quanto nei loro esiti. Alla radice del sentimento poetico può ben esserci la pura tristezza, mantenuta però a un livello tale per cui non diventi annichilente, ma forza creatrice. E lo stesso può valere nel campo della storia, della cultura, della religione.
6) «Devo confessare – disse la bella Carlotta – che quando lei chiama “affini” le sue sostanze, io me le immagino legate non tanto da un’affinità di sangue quanto piuttosto da una di spirito o di anima. Ed è in questo stesso modo che possono nascere tra le persone delle amicizie importanti: sono infatti le qualità opposte che rendono possibile un’unione più stretta». (W. Goethe, Le affinità elettive, 1809) LISA GIUSEPPE
Astrazione: variazione sul tema dell'animale sociale decretato da Aristotele come verità attinente alla natura umana. Le anime umane si cercano per via di affinità che, non è un paradosso, possono pur includere qualità del tutto opposte: e ciò vale per relazioni sentimentali, amicali, per la nascita di movimenti letterari, culturali, artistici e così via, estendendo il discorso dalla storia alla Storia.
7) "Questo non c'entra, replicò Alberto, perché un uomo che è in balìa delle passioni perde ogni forza di ragione, ed è considerato come in preda all'ebbrezza o al delirio". "Oh le persone ragionevoli!, esclamai sorridendo. Passione! Ebbrezza! Delirio! Voi siete così impassibili, così estranei a tutto questo, voi uomini per bene! Rimproverate il bevitore, condannate l'insensato, passate dinanzi a loro come il sacrificatore e ringraziate Dio, come il fariseo, perché non vi ha fatto simili a loro! Più di una volta io sono stato ebbro, le mie passioni non sono lontane dal delirio, e di queste due cose io non mi pento perché ho imparato a capire che tutti gli uomini straordinari che hanno compiuto qualcosa di grande, e che pareva impossibile, sono stati in ogni tempo ritenuti ebbri o pazzi. Ma anche nella vita comune, è insopportabile sentir dire ogni volta che qualcuno sta per compiere un'azione libera, nobile, inattesa: quell'uomo è ubriaco, è pazzo! Vergognatevi, uomini sobri e savi!" (Goethe, I dolori del giovane Werther) ANDREA T. JACOPO MARTINA
Astrazione: la società che si vuole organizzata e controllata stabilisce confini precisi fra ciò che è secondo ragione e ciò che non lo è, e di conseguenza categorizza gli individui in normali e pazzi. Ma quello che nella vita quotidiana appare scontato, non così è nella dimensione dell'arte o in quella della Storia: individui fuori dall'ordinario hanno dato luogo a svolte del pensiero o a creazioni inedite. Allo stesso tempo, stati deliranti a livello collettivo hanno prodotto situazioni pericolose e quasi incontrollabili.
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